33esima Stagione Concertistica 2018-19
L’opera pianistica di CLAUDE DEBUSSY (1862-1918) nel centenario della morte
4 novembre 2018, dalle ore 17:30
Cappella Mares, Via Cà Erizzo 37
36061, Bassano del Grappa (VI)
in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia e con la Fondazione Luca-museo Hemingway e della Grande Guerra.
Concerto degli allievi delle Classi di Pianoforte di Muriel Chemin, Igor Cognolato, Isabella Lo Porto, Gianluigi Polli, Massimo Somenzi, Gabriele Vianello.
Sinfonia in si minore (in un movimento, 1880-1881) per pianoforte a quattro mani
Final. Allegro, Iuri Marchesin e Olga Gavryliuk
Bailade (1890), Ludovico Doro
Suite Bergamasque (1890)
Prélude – Menuet, Giovanna Maccatrozzo
Clair de lune – Passepied, Sumadi Sharana Oyunchuluun
Nocturne (1892), Andrea Rinaldi
Estampes (1903)
Pagodes
La Soirée dans Grenade
Jardins sous la pluie
Emma Pestugia
Préludes, Deuxième livre (1911-1913)
Brouillards, Feuilles mortes, La puerta del Vino
Franceso Pignataro
Les fées sont d’exquises danseuses, Bruyères, Generai Lavine eccentric
Lorenzo Padrin
La terrasse des audiences du clair de lune, Ondine, Hommage à S. Pickwick Esq. P.P.M.P.C.
Laura de Martin
Canope, Les tierces alternées, Feux d’artifice
Sandro Manarin
La Sinfonia in si minore di DEBUSSY è una delle opere che appartengono al periodo giovanile, scritta nel 1880 quando ancora il compositore era studente al Conservatorio di Parigi e rimasta inedita fino al 1933. Si tratta di un’opera che Debussy ha scritto per pianoforte a quattro mani non pensando mai ad una reale orchestrazione.
Il periodo delle sperimentazioni stilistiche è ancora lontano, la sua scrittura risulta essere molto vicina al Romanticismo.
Il trittico di Estampes è stato scritto nel 1903 a Parigi e rappresenta uno dei massimi vertici della produzione pianistica di Debussy. Si tratta di tre quadri rappresentanti diversi scenari, in Pagodes c’è l’oriente con gli effetti creati dall’utilizzo di scale pentatoniche. Debussy conduce in un clima suggestivo richiamando i suoni di una orchestra Game/on giavanese.
La Spagna con i suoni pizzicati e vivaci delle chitarre in lontananza è presente nella Soirèe dans Grenade, composizione che, come disse De Falla “esprime mirabilmente lo spirito di questo Paese”. Jardin sous la pluie è la Francia, viva tra le canzoncine popolari francesi di cui è chiara la citazione: “Dodo, l’enfant do” e “Nous n’ irons plus au bois”.
La Suite bergamasque è stata composta tra il 1888 ed il 1903, si tratta di una serie di quattro movimenti. In questa Suite Debussy riesce a sintetizzare alcuni versi del poeta Verleine nel poema Feste galanti ed ideologicamente offre un tributo ai clavicembalisti della tradizione francese. Il Preludio è espressione dello spirito barocco, così come il Menuet con i suoi colori particolari e le sue sfumature armoniche.
Suggestivo e particolarmente celebre il Claire de lune con la liricità dei suoi slanci. Chiude la Suite un altro omaggio ai clavicembalisti con la danza barocca e vivace del Passapied.
Il secondo Libro dei Preludi di Debussy si differenzia dal primo per uno stile maggiormente innovativo ed una forza delle immagini ben definita. Il pianista francese Alfred Cortot a proposito di questa composizione disse: “La composizione
di qualcuno di questi Preludi pare causata dalla seduzione iniziale di una combinazione di sonorità alle quali il soggetto viene adattato in seguito piuttosto che dalla sensazione stessa che queste sonorità avrebbero espresso”.
L’impressionismo viene dunque rappresentato in pieno, anche in questa serie di brani il titolo diventa un’osservazione finale che non ha l’intento di condizionare rispetto alla suggestione che il brano stesso suscita.
Si tratta ancora una volta di dodici brani, come nel primo libro, Brouillards (Nebbie) è un brano in cui la tradizione musicale abbraccia la novità, la forma è classica mentre il contenuto è innovativo. Feuilles mortes (Foglie morte) diventa lo scrigno in cui ogni sfumatura sonora è contenuta. La Puerfa del vino è un omaggio alla Spagna, ai suoi colori ed ai suoi ritmi. Les Fèes sont d’exquises danseuses (Le fate sono danzatrici raffinate) è una citazione di cui non si conosce con certezza l’ispirazione, si tratta con probabilità di una illustrazione di Rackam per il libro Peter Pan.
Bruyères (Brughiere) è invece più v1cmo allo stile giovanile dell’autore. Généra/ Lavine, eccenfric è la descrizione di un personaggio, ironicamente la descrizione del generale Lavine tra sonorità roboanti che richiamano più strumenti.
La ferrasse des audience au e/aire de lune (La terrazza delle udienze al chiar di luna) è una suggestione suscitata da un paesaggio crepuscolare.
Ondine rappresenta una figura mitologica tra danze e giochi sonori di arabeschi. Hommage a Samuel Pickwick è ironicamente legato ai primi del Novecento ed è una immagine della società. Canope è quasi una visione dell’antica città egiziana immortalata nella sua imponente nobiltà. Les tierces alternées (Terze alternate) è un gioco di suoni tra tecnica e descrizione. Feux d’ artifice (Fuochi d’artificio) è il brano virtuosisticamente più impegnativo e sorprende per il gusto innovativo e caratteristico.
Vincenza Caserta