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Parole, sogni e melodie

4^ edizione

8 dicembre 2023
Chiesa di San Cromazio di Aquileia, Via Val Pesarina 1
33100, Udine (UD)

Con la paretcipazione di…

Olga Gavryliuk, pianoforte
Luca Gasparotto, flauto traverso
Iuri Marchesin, pianoforte

Eros Garcia, lettore
Nicole Masutti, lettrice

Programma

CAMMINO DI NATALE
Il Natale, con la sua atmosfera ricca di suggestioni, non solo prettamente religiose ma anche legate a una più vasta sfera (amore, famiglia, amicizia), ha ispirato numerosi poeti, che in svariati modi e da diversi punti di vista hanno affrontato il tema.
Questa sera vogliamo offrirvi una selezione di musiche e poesie per riflettere sul senso di questa festa, sulle diverse prospettive da cui la si può guardare e “vivere”, e sugli interrogativi che il ricordo della nascita di Gesù scava nel cuore degli uomini.
Vi presenteremo così il Natale come calore del focolare domestico; quello delle scadenze assillanti che riempiono la vita moderna; quello degli interrogativi sul significato della festa al di là del credo, quello dello stupore e della gioia per il dono di Gesù Bambino.

F.X.W. MOZART (1791-1844), Rondò in Mi minore per Acuto e pianoforte

IL NATALE DELLE SCADENZE ASSILLANTI CHE RIEMPIONO LA VITA MODERNA
NATALE
(Valerio Magrelli)
” Natale, credo, scada il bollino blu
del motorino, il canone URAR TY,
poi l’ICI e in più il secondo
acconto IRPEF – o era INRI?
La password, il codice utente, PIN e PUK
sono le nostre dolcissime metastasi.
Ciò è bene, perché io amo i contributi,
l’anestesia, l’anagrafe telematica,
ma sento che qualcosa è andato perso
e insieme che il dolore mi è rimasto
mentre mi prende acuta nostalgia
per una forma di vita estinta: la mia.”

S. SAENS (1835-1921), Romanza op. 37 per Acuto e pianoforte

IL NATALE DEGLI INTERROGATIVI SUL SIGNIFICATO DELLA FESTA AL DI LÀ DEL CREDO
BUON NATALE
(Dino Buzzati)
” E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l’orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.
E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell’attraversare il salotto.
Guai se tu svegli i ragazzi
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Fa piano, Bambino, se puoi.”

S. BORTKIEWICH (1877-1952), Romanza op. 37 per Acuto e pianoforte

CONCLUSIONE
VOCE
(M. Luisa Spaziani)
“Natale è un flauto d’alba, un fervore di radici
che in nome tuo sprigionano acuti ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul cielo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.”